Emiliano.
mercoledì 31 ottobre 2007
I sergenti.
Emiliano.
martedì 30 ottobre 2007
Animali selvatici...alle porte
In inverno è facile trovarsi in giardino animali selvatici in difficoltà, che arrancano per trovarsi un pasto. Spesso si tratta di ricci o di piccoli volatili in difficoltà. Non tutti sanno come affrontare la situazione. Una cosa molto semplice che si può fare per questi animali è dare loro del cibo.
Il riccio per esempio è un animale notturno e si muove soprattutto alla ricerca di piccoli insetti o di frutta di stagione, come le mele. Siccome il periodo riproduttivo va da giugno a settembre, può succedere che i cuccioli più piccoli non ce la facciano ad avere uno sviluppo completo entro la fine dell'autunno, trovandosi così in difficoltà l'inverno. Si possono aiutare fornendo un riparo sicuro magari nei catasti di legna o costruendo delle piccole tane con le tavole, consapevoli però che non sono animali stantii e quindi lasceranno il riparo non appena saranno in condizioni migliori e comunque se vi è la presenza di altri animali domestici che possano disturbare la loro quiete, loro tenderanno a andare via. Da mangiare possiamo dare dei piccoli pezzettini di carne fresca o degli spicchi di mela non sbucciata. In inverno i ricci rallentano molto il loro metabolismo e quindi tendono a muoversi meno. Non disturbateli, perchè creerete loro solo stress inutile.
Oltre i ricci spesso ci si può imbattere in uccellini infreddoliti o affamati. La cosa migliore da fare è dargli dei pezzettini di frutta di stagione oppure delle sementi piccole o delle larve per i meno schizzinosi! Si possono creare dei veri e propri mangiatoie per uccellini fatti con un sottovaso un un bastone, da appendere su un albero o in balcone o sul tetto, nel quale riporvi quanto detto prima, cosicché i volatili possano andare a rifocillarsi. In ogni caso è bene sapere che gli uccelli si nutrono di bacche dei rovi e cespugli, frutti secchi, castagne, semi, semini delle pigne di abete, e tutto quanto boschi e montagne sono in grado di offrirgli, per cui rispettando questo habitat lascerete le riserve di cui hanno bisogno per sopravvivere in inverno.
Autunno, tempo di castagne
Predilige i terreni acidi profondi, fertili e ben drenati e non molto pietrosi.
I suoi frutti, sono le castagne che si distinguono dai marroni, perchè di origine più selvatica, sono piccole e in genere in numero di 3 in un solo riccio. I marroni invece sono frutto di anni di coltivazioni e allevamento e sono più grandi e sono singoli in ogni riccio.
Questo è il periodo dell'anno in cui si raccolgono, per cui individuata la zona più vicina a voi ricca di boschi di castagno e armati di buona pazienza, di scarponi per il fango, ceste e io consiglio un berrettino che protegga da eventuali cadute di ricci sulla testa molto sgradevoli, mettiamoci in marcia per una bella raccolta o se non altro approfittiamone per una bella passeggiata nel bosco ossigenante e riposante alla riscoperta di queste tradizioni un po ancestrali.
Una volta raccolte la conservazione delle castagne prevede un trattamento con messa a mollo in acqua per una settimana dieci giorni circa, dopodiché una buona asciugatura e quindi la conservazione in un luogo fresco e asciutto in sacchi o ceste in cui sia possibile il passaggio di aria. In questo modo possono resistere per quasi tutto l'inverno.
Ci sono molti modi per cucinarle, come per esempio bollite oppure fatte essiccare e macinate per farne della farina con la quale è possibile confezionare torte (castagnaccio), frittelle di castagne, crepes, mousse, polenta. Personalmente però le adoro arrostite sul fuoco in una padella bucherellata, ma in mancanza di camino vanno bene anche al forno. La cottura al forno tende ad essiccarle molto, rispetto al fuoco diretto, per cui è consigliabile lasciarle cuocere ad una temperatura di 220°C per una mezz'ora o meno a seconda della grandezza. In genere accompagnare le castagne arrosto con un bicchiere di vino rosso giovane, fruttato e non molto forte, rende il pasto molto più ricco e saporito.
Non tutti sanno che le castagne arrosto restano spesso sullo stomaco per via della così detta reazione di Maillard (dallo scopritore della reazione) e cioè una trasformazione delle proteine che avviene in tutti gli alimenti che contengono zucchero (soprattutto glucosio) e proteine, ed è favorita da calore, luce, metalli, ambiente leggermente basico.
La reazione di Maillard dà origine a composti di varia natura, che a seconda della situazione possono dare caratteristiche positive o negative all'alimento.
Nel latte sterilizzato, per esempio, contribuiscono a dare lo sgradevole sapore di cotto e il colore grigio.
La reazione di Maillard avviene anche nelle cellule vive ed è un fattore che determina l'invecchiamento delle cellule. Infatti i prodotti terminali della reazione si accumulano nei tessuti e ne alterano l'elasticità, a causa dei legami che formano con le molecole di collageno.
A questo punto non mi resta che salutarvi e augurarvi buon appetito!
lunedì 29 ottobre 2007
Buona prospettiva autunnale per le nostre montagne
porterà ancoraGià la settimana scorsa si sono avute molte nevicate soprattutto in appennino, e poi molte piogge e ancora nevicate sulle alpi. Ora questa breve parentesi di bel tempo fa da preludio ad una nuova fase di maltempo che molte piogge e molta neve sulle alpi soprattutto questa settimana e poi ancora neve anche in appennino la settimana prossima.
Inoltre, dando uno sguardo in Europa, sembra ci sia un notevole raffreddamento del comparto russo-scandinavo, il che fa presagire un inverno piuttost freddo, se si dovesse mantenere questo il trend.
Staremo a vedere.
Buon proseguo di stagione e cominciate a scioinare tavole e sci!!!
Emiliano
Webcam del passo dello Stelvio e mappe delle precipitazioni e della situazione barica prevista per domani sera
lunedì 8 ottobre 2007
Fondi stanziati per la stazione sciistica di Monte Livata. Contrario il WWF Lazio
A questo finanziamento fa eco Raniero Maggini, Presidente del WWF Lazio che invece esprime riserve sui lavori per la stazione sciistica di Monte Livata (che è a quote non molto alte tra i 1400 e i 1800m, non proprio il massimo visti anche gli inverni tutt'altro che nevosi che si sono susseguiti in questi ultimi anni) :“Da quanto affermato dall’Assessore Rodano si capisce che lo stesso Comune di Subiaco non è stato in grado di presentare alcun progetto finanziabile alla Regione Lazio, per cui i fondi che si vorrebbero salvare dalla perenzione appaiono viceversa destinati a svanire. Questo sottolinea che le passate dichiarazioni del WWF circa la necessità di ‘decostruire Livata’ come invece stanno facendo i francesi sulle Alpi, fra l’altro in situazioni altimetriche e climatiche potenzialmente più favorevoli allo sci da discesa, non era certo una boutade”.“Quanto alle dichiarazioni del Presidente Memeo - conclude il Presidente del WWF Lazio – torniamo a chiederci come possa un Ente Parco, cui compete ad esempio l’emanazione dei nullaosta relativi alle opere da compiere a Monte Livata, diventare azionista o proprietario di impianti di risalita nella stessa località! L’esperienza grottesca dell’adesione al Consorzio Campo Staffi, voluta dal Commissario Abbate (nell’ambito della scorsa legislatura regionale) e che sta costando fior di quattrini all’Ente montano, dovrebbe avere insegnato al neo Presidente del Parco quali sono gli esiti del tutto negativi -oltre che di dubbia legittimità - di operazioni del genere”.
Intanto riporto una dichiarazione scritta molto polemica in merito all'abbandono delle istituzioni locali degli impianti sciistici di un responsabile del sito internet di Monte Livata:
"Alcuni giorni fa vi è stato un incontro tra cariche e rappresentanti di pubbliche e private amministrazioni per valutare la possibile apertura degli impianti scioviari di Livata la prossima stagione. Come tutti sapete, quel tipo di attrezzature è vincolato ad una scadenza fissa nel tempo, dopo di che è necessaria la loro sostituzione. I trenta anni di vita di Monna sono scoccati da due anni ed è tempo di rinnovo, a prescindere dalle condizioni dell'impianto stesso. Considerando l'abbandono e il "menefreghismo" che da anni aleggia sulla nostra montagna si è arrivati al capolinea senza aver mosso nulla. Lo scorso inverno avete potuto girare sullo skilift grazie ad una proroga, mentre per quello che si approssima si faceva leva su un'ulteriore prolungamento, reso possibile da un eventuale progeto di rinnovo approvato e finanziato, il quale fungeva da "tempi supplementari". Si arriva a fine settembre e si scopre che ...oops!..non c'è niente! Soprattutto il famoso finanziamento di due milioni di euro sembra non esistere, cosa che complica seriamente la proroga da parte della ministero della motorizzazione.Personalmente, senza entrare in discussioni da bar o polemiche con cui potrei riempire una lunghissima pagina(tipo : la 2001?...il comune che fa?....la regione?....il parco che blocca tutto e sempre?..i soldi per la slittinovia?...i politici di tutte le razze?) mi chiedo solo una cosa: PER QUALE MOTIVO, CONSAPEVOLI DI UN PROBLEMA, NON SI CERCA DI EVIDENZIARLO E RISOLVERLO CON TEMPO ANZICHE' ARRIVARE AD OTTOBRE? COLPA DI TUTTI!!!!! Tutto questo non conferma che non scieremo a Livata quest'inverno, ma un bel problema c'è da tempo e quello per risolverlo è poco.La soluzione è fare degli interventi straordinari di costo notevolmente inferiore alla sostituzione, e poi.... tutti a ringraziare qualcuno che ha parlato con qualcun'altro che ha messo buona parola con tizio, per farsi dare il benestare da caio! Intanto GRAZIE!!! (inizio a ringraziare anticipatamente il salvatore della patria di turno)"
Anche le risorse di 500 mila euro sulle forniture di acqua per i comuni interessati da siccità estiva vorrei capire come verranno spesi e per quali opere. Magari si potrebbe risparmiare invece semplicemente evitando di sprecare l'acqua degli invasi in inverno per sparare neve sulle piste ?! In questa storia sono solidale sia con il WWF che è giustamente preoccupato per un possibile deturpamento ambientale in una zona faunisticamente delicata come quella dei Simbruini, sia con i gestori degli impianti che vivendo di turismo hanno tutte le ragioni di richiedere entro i termini stabiliti dalle leggi che chi fa applicare e rispettare le leggi non abbandoni poi chi di quelle montagne ci vive e magari le cura perchè non vengano abbandonate!