sabato 12 aprile 2008

Terremoto ai Castelli Romani

Tratto dal sito ingv.it delll'istituto nazionale di geofisica e vulcanologia:

Il terremoto odierno e’ accaduto a NW dell’edificio vulcanico dei Colli Albani, a circa 15 km dal centro di quest’ultimo. I Colli Albani sono caratterizzati da una intensa sismicita’ a sciame anche in anni relativamente recenti (1989-90), con alcune scosse con magnitudo massime intorno a 4, paragonabili a quella di oggi, ed un elevato numero di terremoti di piu piccola magnitudo. Tutti gli eventi dello sciame del 1989-90 erano estremamente superficiali, mentre la profondita’ del terremoto odierno risulta piu’ elevata. Altri eventi importanti dell’area dei Castelli Romani, oltre alla sequenza del 1989-90, sono quelli del 1806 e 1927 (Nemi), e del 1987.
L’attività sismica in atto è continuamente monitorata dalla Rete Sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
L’evento e’ stato seguito da una replica registrata alle ore 7:58 (magnitudo 2.2), con le stesse coordinate ipocentrali

Io confermo quanto scritto (l'ho sentito bene!!!). In ogni caso non risultano esserci stati danni a cose e persone.

martedì 8 aprile 2008

Moratoria contro i pesticidi per salvaguardare le api

Forse il 18 aprile potrà scattare una moratoria contro l'uso dei pesticidi per la difesa delle api. I rappresentanti delle associazioni apistiche e di Legambiente con un dirigente del ministero delle Politiche agricole e le Regioni si incontreranno di nuovo in quella data per definire una possibile moratoria dell'uso delle sostanze killer impiegate nella semina dagli agricoltori e che secondo gli addetti ai lavori hanno causato la recente moria negli alveari. Ricordo che corrisponderebbero a circa 40mila gli alveari uccisi dai pesticidi. Sul banco degli imputati numero 1 ci sono i neurotossici e neonicotinoidi, che sono in grado di sterminare intere famiglie di api, oltre ai parassiti. Ricordo che le api sono necessarie per l'80% per l'impollinazione delle colture. Questo significa che oltre alle api e al miele nostrano, sono a rischio migliaia di coltivazioni (erbacee e alberi da frutto innanzitutto) e l'equilibrio dell'intera flora selvatica.

in Francia l'autorizzazione d'uso di queste sostanze, è stata sospesa su tutte le colture di interesse apistico. Il ministero delle Politiche agricole, in vista della prossima riunione con Regioni, apicoltori e Legambiente, acquisirà come informazione anche le sentenze del Consiglio di Stato francese in materia


Oggi a Roma circa 200 apicoltori e rappresentanti di Legambiente si sono riuniti sotto il ministero delle politiche agricole ha dato vita ad una protesta pacifica al grido di "Basta veleni nei terreni.
Una delegazione di otto apicoltori, guidata da Francesco Panella, presidente di Unaapi, Unione nazionale associazioni apicoltori italiani, è stata ricevuta da Giuseppe Ambrosio, capo Dipartimento per le Politiche di sviluppo economico e rurale del Ministero delle Politiche agricole. Legambiente e Unaapi sottolineano la necessità di un monitoraggio sistematico dello stato degli allevamenti di api con il pieno coinvolgimento dell'associazionismo apistico. Tre le richieste al governo:
  1. dare ascolto all'allarme lanciato dagli apicoltori italiani e prendere atto della moria delle api e di tutti gli insetti utili;
  2. sospendere d'urgenza l'autorizzazione d'uso delle sostanze neonicotinoidi e/o ad azione neurotossica sistemica;
  3. aggiornare, sia in Italia, sia nella Ue, anche in campo agricolo le procedure per una vera ed efficace valutazione di impatto ambientale delle sostanze chimiche immesse nell'ambiente.

lunedì 7 aprile 2008

Le api

Le api. E' difficile cominciare a parlare di questi insetti senza avere un pò l'imbarazzo da dove cominciare a spiegare l'importanza di questi insetti. Per gli equilibri del nostro ecosistema, per l'intelligenza e per la perfezione della loro società, per i prodotti che producono, che oltre ad essere buoni, hanno proprietà terapeutiche.
Proverò a parlarne più nel dettaglio cominciando dal descrivere l'ape come insetto.
L'ape fa parte della famiglia delle apidi, ordine degli imenotteri. Sono composte di 3 parti capo, torace ed addome e 6 zampe. Le zampe posteriori sono più grandi e più lunghe perchè hanno delle propaggini con le quali raccolgono il polline e lo trasportano nell'alveare, mentre il nettare viene raccolto tramite il beccuccio (il labello), con il quale succhiano il liquido che poi passa nel solco ligulare e vi sale per capillarità. Quando i liquidi arrivano alla faringe si mescolano al secreto delle ghiandole salivari che vi sboccano, e una volta entrati nell'ingluvie o borsa melaria, subiscono l'azione enzimatica della saliva che cambia il nettare in miele. Miele e polline sono i principali alimenti delle api. Il miele fornisce loro gli zuccheri, mentre il nettare fornisce le proteine.
Le api femmine sono quelle che vediamo ronzare nei prati e sui fiori dei nostri davanzali e sono le cosiddette api operaie. Esse sono le uniche ad avere il pungiglione. Una volta punto il loro nemico, perdono la vita,perchè perdono degli organi vitali ai quali la sacca velenifera è adesso. Per tale motivo lo adoperano solo per la difesa dell'alveare, quando è seriamente minacciato e non per quella personale. Un errore che commette spesso chi erroneamente teme questi insetti, è quello di agitarsi e tentare di scacciarle con le mani. In tal modo è facile schiacciare l'insetto e pungersi da soli con il pungiglione, in quanto basta una leggera pressione sull'addome per farlo fuoriuscire. In realtà l'ape è molto pacifica ed è attratta dai colori vivi o dai profumi dolci, perchè le ricordano i fiori e quando ce le ritroviamo che ci ronzano intorno in realtà loro stanno solo tentando di capire cosa diavolo sia quel fiore gigante che cammina e non ha un briciolo di nettare!
In media vivono 1 mese e mezzo o 2 mesi.
Le api maschio sono chiamati fuchi e hanno come unica funzione quella di fecondare la regina. Sono incapaci di volare e vivono in alveare. Hanno una vita brevissima di 24-48 ore e finita la loro funzione in genere vengono cacciati dall'alveare. Poveracci, che vita misera!!!
Poi c'è l'ape regina, che vive stantia nell'alveare e si occupa della riproduzione, deponendo migliaia di uova nel corso di una vita.
Un alveare è composto da circa 30mila a 100mila esemplari, a seconda della stagione e dall'età della famiglia.