mercoledì 14 ottobre 2009

Elenco webcam Italiane ed europee


Ho messo al lato del blog, l'elenco di webcam europee, le città principali di tutte le nazioni e dal sito "meteoindiretta" le webcam italiane. Una buona finestra sull'Europa per programmare viaggi o solo per guardare città agognate o alle quali siamo legate o semplicemente la curiosità di vedere che tempo fa in un punto X d'Italia e/o d'Europa.
Allora "buon viaggio".



fig: Webcam di Stoccolma del 14 ottobre 2009 alle 14:55

mercoledì 6 maggio 2009

Ad un mese dalla catastrofe....Vigilare!

Ritornando sul tema attuale. Siamo ad un mese esatto da quel 6 aprile 2009, che ha cambiato la storia di una città, peraltro abituata nei secoli scorsi ad analoghi eventi e dai quali si è ripresa ogni volta!
L'Italia è zona sismica si sà. E' zona con dissesti idrogeologici e si sa anche questo.
Allora perchè non si fa niente o poco, per prevenirli. Non stiamo sempre li ad aspettare che il politico di turno prenda i provvedimenti. Siamo noi i politici di noi stessi. Non aspettiamo che qualcun'altro amministri le nostre cose. Amministriamole noi.
Io propongo di organizzare comitati cittadini o locali allo scopo di tutelare e vigilare sulle aree a rischio. Se c'è un fiume che potrebbe esondare e fare danni, se siete in territorio ad elevato rischio sismico, spendetele energie per organizzare quello che i politici non riescono a fare. La vera politica siamo noi e nessuno meglio di noi sa di cosa ha bisogno.
Ricominciamo a prenderci cura del nostro territorio e soprattutto pretendiamo che lo si faccia con serietà e con coscienza! Proprio come con coscienza viene ora vigilato, da parte dei cittadini di L'Aquila, che non si infiltrino personaggi ambigui nella ricostruzione. A tale riguardo cito una cittadina esemplare, non schierata politicamente, che sta contribuendo in maniera impeccabile su questa opera e che dovrebbe far riflettere sul poter che ognuno di noi, come singolo individuo ha!
Lei si chiama Sefora e la sua opera di vigilanza la potete leggere nel suo Blog "Mamma Terra". Brava Sefy!

martedì 21 aprile 2009

Prevenire è meglio...

L'esperienza tragica de L'Aquila ci ha sbattuto in faccia per l'ennesima volta le lacune organizzative e logistiche italiane, oltre che a magagne di altro tipo. Io subito dopo il terremoto ho deciso di partire con la Croce Rossa per dare una mano. Mi sono reso conto di quanto gli aiuti mancassero di coordinamento e pianificazione. Senza farla lunga su cosa è funzionato e cosa no, ho pensato che per evitare che tragedie come queste possano ripetersi con tale portata, ogni comune d'Italia (ed in primis anche Protezione Civile e Croce Rossa, ma questo va aldilà del mio intervento qui) dovrebbe pianificare 4 strategie in caso di altrettanti possibili calamità:


1- emergenza terremoti,
2- emergenza alluvioni,
3 -emergenza incendi,
4- emergenza neve.


Queste sono le cose di cui mi sono reso conto ci lamentiamo con periodica puntualità e alle quali ci facciamo trovare spesso impreparati.Basterebbe che ogni comune:
1. predisponesse dei punti di raccolta e delle aree attrezzate con possibilità di applicare tendopoli allacciabili facilmente ed in sicurezza a fognature, servizi idrici e corrente elettrica, facilmente identificabili e raggiungibili.


2. identificasse le aree e gli edifici a rischio e nei limiti del possibile bonificasse tali aree e riconsolidasse tali edifici ( per esempio torrenti o greti dai quali in caso di forti piogge può giungere un pericolo, metterli in sicurezza, ripulirli, incanalarli, mettere argini,ecc...; così come per le aree boschive vicino le città ed i paesi, prevedere dei corridoi privi di alberi ed arbusti dai quali il fuoco possa non propagarsi e nei quali sia possibile accedere a idranti e sia possibile fare accedere mezzi di soccorso).


3. Predisporre di un piano di arruolamento rapido di personale di soccorso volontario e non, con un metodo di reperibilità, da concordare con gli enti locali di polizia, vigili del fuoco, croce rossa e protezione civile, da aggiornare ad ogni trimestre e organizzare tramite l'ospedale di zona un piano di gestione in caso di emergenza.

4. Predisporre ancora una lista dei mezzi e dei materiali utili e subito disponibili (autobotti, escavatori, picconi, elmetti, coperte, acqua, sale, disinfettanti, ecc...)

5. fare un censimento dei mezzi necessari per spargere sale e spazzare le strade e fare una mappa dei punti strategici della città, un piano del personale utilizzabile a tal fine ed eventualmente una lista di persone da arruolare, per fare in modo che alle prime avvisaglie di nevicata possa mettersi in moto un'organizzazione che faccia avere il piacere della neve a tutti, senza disagi. Mettere dei contenitori in ogni strada con brecciolino e sale da poter spargere in qualsiasi momento.

6. Mettere in sicurezza obbligatoria tutti gli edifici pubblici e fare esercitazioni di evacuazione almeno due volte l'anno nelle scuole e nei luoghi di lavoro.


Ogni comune che abbia un piano protocollato per far fronte ad ognuno dei singoli eventi, sarebbe comune virtuoso e magari si potrebbe incentivare tale politica con dei finanziamenti sulle opere da realizzare o con degli sgravi.