mercoledì 22 agosto 2007

Gli attori di Hollywood vogliono abitare sulle nostre montagne

Dilaga la mania lanciata da George Clooney di comprare mega ville nel nostro Paese. I vip di Hollywood sognano una casa in Italia e il prestigioso "Financial Times" consiglia L'Aquila o i borghi sul Gran Sasso.
Sono numerosi gli attori ed i registi americani che hanno acquistato o stanno cercando case in Italia.
Per loro infatti è ormai diventato di moda acquistare dimore da favola in Italia. Tom Cruise, per esempio, aver coronato il suo sogno di nozze con la bella Katie Holmes a Bracciano, ha da poco concluso una trattativa per l'acquisto di Villa Regina, splendida residenza sulle rive del lago comasco. Dimore sul lago anche per il magnate della Virgin Richard Branson e lo «squalo» dell'editoria Rupert Murdoch: secondo il quotidiano austriaco Die Presse i due si sono aggiudicati due ville a picco sul lago rispettivamente a Lenno e a Blevio. Eva Herzigova ha preferito Varigotti, ridente località ligure, mentre il premio Oscar Helen Mirren - riporta El Pais - ha scelto una masseria a Tiggiano, nel Leccese.
Ma la vera Italia, secondo il Times, è nel Lazio, che risulta, infatti, una delle regioni più richieste dalle star internazionali. L'attore Will Smith è rimasto incantato da un podere immerso nei boschi di ulivi ed eucalipti con vista mozzafiato sul castello Caetani nei pressi di Sermoneta, in provincia di Latina. Orlando Bloom, invece, è interessato ad una magnifica proprietà situata nell’area Giustiniana a nord di Roma. Preferisce invece il caratteristico litorale laziale lungo il parco del Circeo il regista di «Mission Impossible III», J. J. Abrams.
Tanti i vip compreranno casa anche in Toscana, vista l'apertura di un nuovo complesso privato per soci molto esclusivi a Palazzo Tornabuoni, a Firenze. Una prima offerta per uno dei trenta lussuosi appartamenti è stata lanciata dall'attrice Brooke Shields, amante dell'arte e della cucina toscana. Mentre chi vuole isolarsi dal glamour e dai riflettori, l'Abruzzo offre casali da ristrutturare. Il Financial Times consiglia L'Aquila o i paesini sul Gran Sasso.


Negli ultimi anni molti stranieri hanno comprato casali da ristrutturare in molte regioni italiane. Soprattutto sulle colline Toscane, Laziali, Abruzzasi e marchigiane. Proprio di questi giorni la notizia di un borgo medievale, sulle alpi Piemontesi, ristrutturato completamente nel corso degli anni da alcuni tedeschi, che gli hanno ridato luce e splendore.






Insomma, benvenuti gli stranieri!!!

lunedì 13 agosto 2007

Altro record climatico: Ghiacci al minimo storico in artico

Continua la serie impressionante di record climatici del 2007. Dopo avere avuto l'inverno più caldo da quando vengono registrati i dati, a livello mondiale, dopo l'aprile più caldo di sempre, dopo la siccità spaventosa di questa estate (anche essa potrebbe risultare una delle più calde di sempre) con relativi incendi in Italia e nell'est europeo e nella penisola iberica, dopo le piogge alluvionali in nord Europa ed isole britanniche, dopo i monsoni record in India, Birmania e Bangladesh, dopo l'inverno freddo che sta sferzando l'emisfero australe, dopo il primo uragano documentato nella storia nel mar Rosso, ora arriva anche questa notizia, che riporto integralmente dal sito dell'ansa e cioè i ghiacci dell'artico sono già al minimo storico e manca ancora un mese alla fine dell'estate!!!
Il ghiaccio del polo Nord non si è mai ristretto così tanto nella storia. Lo sostiene l'istituto per la ricerca sul clima Artico dell'università dell'Illinois, che effettua un monitoraggio continuo dell'estensione della superficie dei ghiacci basato sui dati dei satelliti Nasa. "Il 9 agosto - si legge nell'organo ufficiale del gruppo di ricerca, il sito internet 'The Cryosphere Today' - il manto di ghiaccio dell'emisfero nord ha superato il record negativo di estensione mai registrato nella storia. Dato che nella zona ci sarà ancora un mese di estate è sicuro che il record precedente del 2005 verrà annichilito". Secondo i dati ricavati dai satelliti del National Snow and Ice Data Center della Nasa, quest'anno il ghiaccio artico avrà un minimo estivo molto vicino ai quattro milioni di chilometri quadrati, mentre il record precedente era poco meno di quattro milioni e duecentocinquantamila. "In realtà l'area continua a diminuire ogni giorno - ha detto all'Ansa William Chapman, responsabile del progetto - e segna un nuovo record ogni giorno. E' difficile predire a che valore si fermerà il declino quest'anno, bisognerà aspettare settembre".ESPERTO, ALLARMANTE VELOCITA' SCIOGLIMENTO ARTICO"E' un dato allarmante per la velocità con cui avviene il fenomeno". Questo il commento di Luca Mercalli, presidente della Società meteorologica italiana, sul record negativo di estensione del ghiaccio dell'Artico registrato dai satelliti Nasa il 9 agosto scorso. "Va considerato comunque che si parla di valore record da quando vengono utilizzati i satelliti, cioé dal '79 in poi - precisa l'esperto - visto che l'estensione del ghiaccio marino artico veniva misurato dai militari durante la guerra fredda e poi il dato è stato reso pubblico per scopi scientifici". Ciò non toglie che "questo dato non depone a favore della 'resistenza' dei ghiacci - aggiunge Mercalli - e lo scioglimento sembra più rapido delle attese. Anche se è prematuro esprimere giudizi, quest'anno si pensa di raggiungere il minimo storico perché il minimo stagionale, che in genere arriva a settembre, é stato già raggiunto ad agosto". Quindi, secondo l'esperto, la prospettiva è che a settembre si dovrebbe registrare un ulteriore dato dell'estensione dei ghiacci dell'Artico in negativo. E in qualche modo questa ulteriore riduzione "conferma le anticipazioni dei modelli matematici di previsione del clima, ancora incerti, ma che danno sempre le zone artiche come particolarmente sensibili" afferma l'esperto, secondo cui "prevedere il futuro è una sfida enorme, ma questi dati servono a migliorare le conoscenze" sul fronte dei cambiamenti climatici.

venerdì 3 agosto 2007

Escursione sul Corno Grande (Gran Sasso)

Il Corno Grande è la vetta più alta del Gran Sasso e dell'Appennino 2912m. Arrivare in vetta prevede un pò di allenamento ed un equipaggiamento adeguato (scarponi, felpe, impermeabile e ramponi da ghiaccio se, come spesso accade, la cima è innevata anche già a settembre). Inoltre il percorso ripido e accidentato dalle numerose pietraie rendono la camminata ancora più faticosa.
Il percorso che propongo è a partenza dal parcheggio degli impianti di Campo Imperatore, dove c'è l'albergo, a 2130 m. L'escursione altimetrica è di circa 800m,, Il percorso è segnato con i classici bolli di vernice rosso-gialli. Il tempo di percorrenza è di circa 4 ore a salire e 3 a scendere con passo medio-lento. Dal parcheggio seguire il sentiero che costeggia l'osservatorio astronomico e che porta al bivio per il rifugio Duca degli Abruzzi. Proseguire sulla destra lungo il sentiero, inizialmente in leggera discesa e poi in salita, che attraversa il costone sotto la cresta Portella. Dopo ripidi tornanti su terreno roccioso, si arriva sulla Sella di monte Aquila. a 2335m. Da qui si prosegue sulla destra in discesa e si continua fino al bivio con la "via direttissima" per il Corno Grande.Tralasciare quest'ultima e proseguire per il sentiero a sinistra che attraversa l'altopiano di Campo Pericoli (2330m). Dopo ampie svolte si arriva alla ripida salita che porta sul Corno Grande. Si attraversa un ascoscesa brecciata e si arriva così fin sulla sella del Brecciaio a 2506m. Dalla Sella si continua a destra in salita. Alla sinistra ci sarà un sentiero che conduce alla ferrata Brizio, ma non lo si prende e si sale per tornanti fino alla conca degli Invalidi (2650m). A questo punto saremo intorno alle 2 ore e mezza di cammino. Proseguire in salita sulla conca. Continuare sul sentiero segnato e a metà conca abbandonarlo seguendone uno a destra segnato dai bolli rosso-gialli. Si sale ripidamente su pietre e sassi fino a raggiungere la cresta nord, dove confluisce la cresta ovest. Mantenendosi sulla destra, seguendo il sentiero si arriva in vetta a 2912m e dopo circa 4 ore di cammino. LA vetta è contraddistinta da una tipica croce in metallo, appuntata su uno sperone di roccia.

Dalla vetta è possibile ammirare uno splendido panorama. A sud-est si ammira tutta la piana di Campo Imperatore, mentre a sud-ovest la piana di Campo Pericoli, circondata dalle vette dei monti Portella, pizzo Cefalone, cima delle malecoste. Ad ovest ammireremo il monte Corvo, mentre ad est, in fila, il Brancastello, il Prena ed il Camicia. A nord, sotto di noi si può vedere la conca dove è alloggiato il ghiacciaio del Calderone. Alle sue spalle staglia il frastagliato Corno Piccolo. Sullo sfondo tutte le colline che arrivano al mare Adriatico del teramano.

mercoledì 1 agosto 2007

Escursione sul Monte Camicia, (Gran Sasso)

Il monte Camicia fa parte della catena settentrionale del Gran Sasso. La vetta si trova a 2564m e si raggiunge dal rifugio di Fonte Vetica a 1620m nella piana di Campo Imperatore: il dislivello rende il percorso piuttosto impegnativo. Il tempo di percorrenza medio è di 5-6 ore a seconda del passo e delle soste. I sentieri da seguire sono 2: 8A e 8B. Io consiglio per la salita l'8B che è sicuramente più panoramico e meno ripido. L'8A è consigliabile nella discesa, perchè più diretto. Comunque entrambi i sentieri sono contrassegnati da cerchi di vernice rossa con centro giallo. Il sentiero 8B comincia subito alle spalle del rifugio, in mezzo al bosco di abeti per ripiegare a destra.
Uscendo dal bosco si prosegue sul sentiero che continua a destra in una valle scavata dall'acqua ed inizia la salita. Si va avanti per pietre e ghiaie e si arriva alla sorgente di Fonte Fredda a 1860m. Dovremmo a questo punto essere già ad un'ora di marcia. Quindi si prosegue sul sentiero segnato e si arriva ad un a sella (Sella di Fonte Fredda) a 1994m già molto suggestiva per il paesaggio. In tale sella d'estate è possibile imbattersi in mandrie di cavalli al pascolo, il che da un tocco di fascino selvaggio in più al paesaggio, di per sè molto bello.
Da qui si segue il sentiero fino ad un certo punto. Infatti tale sentiero conduce sul monte Siella. Sulla sinistra, prestando attenzione, si trovano i cerchi gialli e rossi che indicano per monte Camicia. Si abbandona il sentiero battuto e si seguono i cerchi. Si salirà fino a giungere sulla cresta del Monte Tremoggia 2331m. Il sentiero è all'inizio erboso, poi pian piano diventa più ripido e ghiaioso. Arrivati sulla cresta è possibile apprezzare molte specie di fiori, ma il più caratteristico è sicuramente la stella alpina variante appenninica, che troveremo in piena fioritura nel periodo tra fine luglio ed agosto. A questo punto dovremmo aver già compiuto 2 ore e mezza di cammino dal rifugio. Si continua il sentiero, un pò pietroso, lungo la cresta del Tremoggia, fino a giungere in un altopiano erboso (sella del Tremoggia). Qui è ancora possibile trovare le stelle alpine e se si è fortunati si possono avvistare i camosci, reinseriti da diversi anni dagli operatori del parco nazionale.
Seguire il sentiero che prosegue appena sotto le creste. Il Monte Camicia lo abbiamo di fronte a noi un pò spostato a sinistra. Alla fine di tale sentiero si arriva alla base del Camicia. A questo punto è doverosa una sbirciata sulla destra (ma occhio se si soffre di vertigini), dove c'è un burrone impressionante lungo tutto il corso delle creste.
Da qui si va verso sinistra (anche perchè non si potrebbe andare altrimenti) e si sale su ghiaia e roccia per un pendio piuttosto ripido per altri 30 minuti circa e si arriva in vetta, contrassegnata da una croce di ferro, a 2564m e dopo circa 3 ore e mezza di marcia. Ci si gode il panorama che dà sulla piana di Campo Imperatore a sud e sulle colline agricole del teramano e del pescarese a nord. Ad Ovest si staglia di fronte a noi il Monte Prena e subito alle sue spalle il Corno Grande 2912m.
Dalla vetta scendere per il ripido sentiero che si è percorsi all'andata e seguirlo fino all'incrocio con il sentiero 8A, che scende per il vallone Vradda. E' possibile fare confusione, ma se si controlla bene la segnaletica e ci si ricorda la strada fatta, si ritrova senza grossi problemi. Si percorre la lunga e a tratti ripida discesa, prima erbosa poi rocciosa lungo il vallone. La discesa è sempre con vista sulla piana di Campo Imperatore. Si giunge, dopo quasi 2 ore di zig zag, nel bosco attraversato il quale ci si riporterà al punto di partenza (rifugio di fonte Vetica).
All'esterno del rifugio c'è una fontana con acqua fresca che sicuramente sarà di giovamento, dopo la lunga faticata sotto il sole, soprattutto in luglio ed agosto!