domenica 4 novembre 2007

Sul monte Cimone, nel parco del Frignano (Modena)

Il monte Cimone è la montagna di riferimento del parco del Frignano ed è una delle aree sciistiche più importanti dell'Emilia Romagna.
Il Parco del Frignano si trova in provincia di Modena sull'appennino e si estende per circa 15.000 ettari sul territorio dei Comuni di Fanano, Fiumalbo, Frassinoro, Montecreto, Pievepelago, Riolunato e Sestola.
L’area protetta comprende tutto il tratto di crinale modenese, offrendo ambienti molto diversificati e di notevole valore naturalistico, spaziando dai 500 metri s.l.m. sino agli oltre 2000 metri.
Il comune di riferimento del parco è Pavullo nel Frignano (16000 abitanti circa), che sorge a 686 metri s.l.m. è situato a metà strada tra la pianura e l'alto Appennino modenese ed è facilmente raggiungibile sia da Modena che da Bologna percorrendo la Via Estense. Si connota come il comune più vasto ed importante dell'Appennino modenese, una vera e propria "città montana", ove ha sede la Comunità Montana del Frignano.
L'escursione più bella dal punto di vista paesaggistico è raggiungere la vetta del monte Cimone a 2165 metri di altezza. Il Tempo di percorrenza è di crca 6-7 ore tra andata e ritorno, con dislivello di circa 1000m. Risulta pertanto impegnativo.
Il Cimone è la montagna più alta dell’Appennino settentrionale. Si erge su una dorsale isolata rispetto allo spartiacque appenninico dominando l’intero territorio del Parco. Si trova vicino al confine con la provincia di Pistoia in Toscana. L’itinerario consigliato per la salita è piuttosto lungo e faticoso, ma molto panoramico e attraversa ambienti intatti e rappresentativi dell’area. Il percorso ha inizio da Bellagamba, piccolo abitato nel comune di Fiumalbo. Si segue il tracciato fino al primo bivio, da qui si prosegue a sinistra sul sentiero CAI 493, fino ad incontrare il Rio Acquicciola, guadato il quale ha inizio la lunga salita nel bosco verso la dorsale sud ovest del Monte Lagoni, dove, negli ampi terreni aperti che si alternano ai boschetti, nella tarda estate è possibile osservare bellissime fioriture di calluna e carlina bianca. A circa 1700 mt. di altitudine il sentiero esce dal bosco, mostrando il tipico ambiente di alta quota: splendide praterie che si alternano a fasce rocciose. Il percorso diventa qui estremamente panoramico, l’ambiente è alpestre e severo, il cono del Cimone incombe, ormai vicino; a sud il monte Libro Aperto presenta, evidentissime, le tracce degli antichi ghiacciai: circhi, pianori, accumuli morenici. Si prosegue verso nord sul sentiero CAI 447 su un terreno argilloso e nerastro, si sfiora la sommità del Monte Piazza prima di incontrare nuovamente le rocce arenacee nella cresta rocciosa che sale ripidamente fino al Monte Cimoncino. Da qui al Cimone è un breve saliscendi fino alla cappella dedicata alla Madonna della Neve. Il paesaggio è di una vastità sconcertante. In una giornata limpida si potrà abbracciare con lo sguardo tutta l’Italia settentrionale e gran parte di quella centrale, comprese le isole dell’arcipelago toscano e la Corsica; con l’aiuto di un binocolo la vista si estenderà fino alle coste dell’Istria, alle cime alpine e a sud est fino al Monte Amiata e al Terminillo. Per il ritorno si presentano due alternative: la prima consta nel percorrere a ritroso l’itinerario dell’andata; la seconda, consigliata a forti camminatori, consiste nell’imboccare il sentiero CAI 489 che sale da Doccia che, dopo una breve discesa nel bosco, si apre nella stupenda conca del Padule il Piano con i suoi numerosi ruscelli e i grandi faggi sopravvissuti al tempo e alle intemperie. Qui il sentiero diventa un viottolo ben marcato che scende rapidamente verso Doccia lungo una ripida e sassosa pista da sci di scarso valore paesaggistico.

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